mercoledì 6 aprile 2011

DAR VITA ALLA MATERIA. FRANCESCO MIRABILE, COLLABORATORE SCOLASTICO DELL’I.P.S. A . MOTOLESE, ARTIGIANO-ARTISTA DEL FERRO

Note sull’artista

Francesco Mirabile è nato a Locorotondo.  Figlio di un  artigiano del “ferro battuto”,  ha la prima formazione proprio nell’officina del padre dove impara a familiarizzare con il metallo, rivelando una innata predisposizione per le lavorazioni artistiche del ferro. I lavori eseguiti  attraggono  per le equilibrate proporzioni, il gusto artistico e la capacità dell'esecuzione. Ha partecipato a mostre e manifestazioni d’arte a livello provinciale e molti sono i suoi estimatori, non solo in ambito locale. Il Sig. mirabile vive a Locorotondo e lavora a Martina Franca presso l’Istituto Professionale di Stato A. Motolese dal 1994 come collaboratore scolastico.



Come ha scoperto la sua vocazione di artigiano del ferro?
Già da bambino si respirava quell’aria perché mio padre lavorava il ferro e spesso stavo con lui nella sua officina dove ho imparato tutti i segreti del mestiere.

In quali circostanze le vengono le migliori idee per realizzare i suoi oggetti in ferro?  Come nascono le sue opere d’arte?
Camminando, guardando, osservando ciò che mi circonda, anche una piccola cosa può darmi ispirazione.

Qual è la prova del nove per capire se un'idea è buona o no? 
Faccio un piccolo schizzo di disegno per poi sottoporlo ad una critica obiettiva, non di parte, ad un gruppo di amici e parenti ed a volte anche a delle persone esperte.

Le dispiace doversi staccare da un pezzo che ha venduto? 
Qui ce il “rovescio della medaglia”! Mentre da una parte c’è il piccolo dispiacere di doverlo lasciare, dall’altra c’è quella soddisfazione, quel piacere, di tramandare qualcosa di me agli altri.


Quale, o meglio, quali tipi di strumenti usa per realizzare le sue opere?
Uso strumenti tradizionali come la fucina, l’incudine, il martello, la lima.

Quali sono le opere più importanti da lei realizzate?
Tra le opere pubbliche in ferro, sicuramente il portone della chiesa del cimitero e la croce sulla chiesa dell’Addolorata che domina tutta la Valle D’Itria, entrambi a Locorotondo. Tra le sculture dicono le più belle siano i due draghi e il cigno.

C’è un’opra a cui è più affezionato?
Sono legato a tutte le mie opere realizzate.

Qual è l’opera che  le ha richiesto più lavoro?
Il portone per la chiesa del cimitero di Locorotondo che mi richiedeva molto tempo per la lavorazione fatta a mano dai piccoli fiori all’intreccio delle colonnine.

Quali sono i suoi progetti lavorativi?
Non faccio progetti, vivo alla giornata. Non programmo niente perché tutto dipende dalla mia ispirazione del momento.


Termino con una domanda banale, che ritengo giusto rivolgere ad un artista:  da 1 a 100 quanta passione e quanto entusiasmo mette nello svolgere il suo lavoro?
Ti rispondo che da 1 a 100 per me è oltre, personalmente ritengo il mio lavoro uno dei più belli al mondo, perché tutto si crea dal niente e l’estro, la fantasia e la manualità si fondono per dare vita a degli oggetti che continueranno a raccontare la mia personalità per sempre.

Grazie e in bocca al lupo per il suo lavoro!

Redattrice Foro Marika 5^ A TSS

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